lunedì 29 marzo 2010

Assignment 4


La prima immagine che mi è venuta in mente dopo aver letto l'articolo del professore è quella di un sasso gettato in uno stagno.
Basta un sassolino per creare nell'acqua innumerevoli increspature che aumentano sempre più; sembra incredibile come qualcosa di così piccolo generi tutto questo.
Ecco come immagino le connessioni. Ognuno di noi è un sassolino, di per sé irrisorio all'interno della massa, ma se gettato nell'acqua genera infinite increspature.
Ogni increspatura è una connessione: dalla famiglia, agli amici, ai conoscenti.
Penso sia straordinario il potere che ha ogni singolo individuo di poter creare e coltivare infinite connessioni; si riesce a creare una tela, una rete da un singolo "nodo".
Spesso tendiamo a considerarci parte della massa, pensiamo che solo al suo interno prendiamo valore e che da soli non contiamo nulla. Invece ritengo che sia importante non perdere l'individualità di ognuno, non dimenticare che la rete è formata da singoli nodi e nel caso in cui uno solo viene a mancare perdiamo le connessioni ad esso legate.

sabato 20 marzo 2010

Compassione


Dal latino "cum passio" indica "soffrire insieme" a differenza della pietà, che indica un dislivello tra chi soffre e chi aiuta, la compassione comporta una simbiosi tra le persone, un "sentire insieme", provare le stesse emozioni e sensazioni.
Spesso questo termine viene usato con una connotazione negativa ignorando, invece, il vero significato etimologico. Riuscire a cogliere la forza di questo sentimento, la gioia che si prova nell'aiutare gli altri è alla base per comprendere l'animo di tante persone che nel tempo libero o come professione scelgono di stravolgere le giornate dei pazienti in ospedale.
Così partendo da questa disgressione voglio raccontarvi come si diviene un clown-dottore.
Prima di tutto vorrei sfatare un mito!
Spesso si pensa che basti un po' di allegria e un pizzico di fantasia e il gioco è fatto. Sicuramente questo non deve mancare ma l'iter per diventare dei veri clown-dottori è lungo e non privo di difficoltà.
Inizialmente bisogna seguire un corso di diverse ore che varia in base all'associazione che l'organizza. Questo comprende l'acquisizione di alcune nozioni fondamentali di gelotologia (scienza che studia gli effetti del ridere e i suoi effetti terapeutici), di psicologia, di clownerie.
Infatti bisogna essere dei veri e propri clown che conoscono i trucchi del mestiere e migliaia di gags oltre a conoscere gli stati d'animo che un ospedale può creare specialmente nei bambini.
Alla fine del corso comincia l'affiancamento con un clown-dottore "anziano", generalmente avviene in coppia, non di più, perchè è importante istaurare col paziente un rapporto diretto, faccia a faccia.
Infatti il bambino non deve essere un semplice spettatore ma interagisce con loro, diventa parte della gags, diviene il centro della scena non più con la malattia ma con la sua fantasia, con la sua gioia.
Ogni incontro viene pianificato nei minimi dettagli, nulla è al caso. Naturalmente l'improvvisazione può subentrare in un secondo momento l'importante è non incorrere in quegli errori che anziché aiutare il "piccolo paziente" peggiorano la situazione. Tutto ciò per un unico scopo: far ridere!
Far dimenticare per un attimo il luogo triste e freddo dell'ospedale, alleviare le paure e l'ansia di analisi ed esami, alleggerire l'atmosfera nelle sale d'attesa spesso piene di bambini spaventati e genitori preoccupati, questa è la missione.
Non è semplice ma richiede impegno e tanto coraggio per non abbattersi, per resistere davanti a tante situazioni purtroppo tristi e scoraggianti quando sorridere sembra così difficile.

Un segreto però c'è: la vera forza sono i bambini stessi!
Sono loro che ti stupiscono, non comprendono perchè tante persone sono tristi quando sono malate, bastano le bolle di sapone per dimenticare il dolore.
Spero di essere riuscita a trasmettervi l'ammirazione e la gratitudine verso persone normali che scelgono di fare qualcosa di speciale..

giovedì 11 marzo 2010

Il settimo giorno



Vorrei lasciarvi con questo video tratto del film di "Patch Adams"...
Nel prossimo post lo commenterò. A presto!

mercoledì 10 marzo 2010

Dietro un sorriso: Patch Adams

Cosa si nasconde dietro a un sorriso pieno di gioia, allegria e buonumore?
Oggi ho deciso di parlarvi di un uomo straordinario che ha dato vita ad una nuova e originale cura.
Voglio iniziare però con un accenno alla sua biografia perchè penso che per capire veramente una persona bisogna partire dal suo vissuto, dalle esperienze che lo hanno segnato.

Tratto da wikipedia:
Hunter "Patch" Adams (Washington, 28 maggio 1945) è un medico statunitense, generalmente riconosciuto come l'ideatore di una terapia olistica molto particolare: quella del sorriso, anche nota come clownterapia.
Trasferitosi con la famiglia nella Virginia del nord, frequenta la George Washington University, dove consegue la laurea in Medicina nel 1973. Prima della laurea in medicina però, affrontò un trascorso emotivo abbastanza movimentato, cercando anche la soluzione nel suicidio, e internandosi successivamente in un ospedale psichiatrico. E' proprio qui che il giovane Hunter, trova la sua "vocazione" verso l'aiuto del prossimo e decide di specializzarsi in medicina, stravolgendo un'intera instituzione storica. Secondo Adams, il vero scopo del medico non è curare le malattie, ma prendersi cura del malato. Tale concezione stravolge alcuni dei concetti cardine della medicina occidentale moderna, rendendo Patch Adams un personaggio rivoluzionario e scomodo che si contrappone in maniera forte alla medicina delle case farmaceutiche.

A volte ho notato come una persona allegra, solare, ottimista venga etichettata come idealista, utopista, poco realista.
In realtà, soprattutto in questo caso, la grande esuberanza di Patch Adams e la voglia di aiutare gli altri nasce all'interno di un ospedale psichiatrico nel quale volontariamente sceglie di internarsi.
Li comprende quando sia importante ascoltare.
Basta davvero poco. Piccoli gesti che rendono migliore un'esistenza spesso triste e dolorosa come un ricovero ospedaliero.
Nasce così la clownterapia!
Oggi molte persone hanno scelto di seguire le sue orme. Non con poche diffidenze, ogni giorno tanti nasi rossi varcano la soglia di tanti ospedali in tutto il mondo carichi di buonumore e fantasia...
Lo stesso Patch Adams iniziò a farlo durante l'università dove venne accusato di eccessiva felicità!

domenica 7 marzo 2010

Smile =)


benvenuti!
Inizio così questa nuova avventura: con un sorriso!
Il titolo del mio blog è tratto dall'omonimo libro di Caroline Simonds e Bernie Warren il quale narra le storie spesso sconosciute di molti clown-dottori che dedicano la loro vita a migliorare la degenza di molti pazienti all'interno degli ospedali.

Così vorrei che il mio blog fosse una finestra aperta su questo mondo magico fatto di bolle di sapone, palloncini e tanta fantasia...

Vorrei, però, che non fosse un punto di arrivo ma di partenza. Prendendo spunto da loro vorrei arrivare ad analizzare la nostra vita, quanto facciamo per gli altri, per noi stessi... Quanto un sorriso può cambiare le cose, le può migliorare, le può trasformare?
So che molti penseranno che è solo un sorriso ma spesso basta a risollevare un amico, un conoscente; non è solo un piccolo gesto ma rispecchia un modo di essere, di vedere la vita, di affrontarla.
Ecco perchè ho scelto di inziare il mio blog con un video che riassume il film che ha ispirato me, molti studenti della facoltà di medicina ma non solo: "Patch Adams".

Adesso vi lascio ma nei prossimi post ritornerò a parlare di lui. A presto!